
Fonte: economist.com
"Those who would give up essential liberty to purchase a little temporary safety deserve neither liberty nor safety"
Introduzione
Libertà di stampa, di pensiero, di espressione.
Le basi delle costituzioni dei popoli più avanzati e democratici del mondo si fondano sul concetto di libertà intesa come diritto conferito ad ognuno di esprimere il proprio pensiero attraverso diversi canali, quali la stampa, la parola, le opere, etc. In Italia abbiamo un articolo della Costituzione (il numero 21) che recita così:
Situazione Italiana
Secondo Lord Acton, italiano di nascita (guarda te che coincidenza..) “Liberty is not a means to a higher political end. It is the highest political end.”, parole sante diremmo tutti, tuttavia in Italia la situazione è un pochino differente. Negli ultimi tempi l’italiano medio sembra essersi assuefatto a ciò che vede e sente con maggiore frequenza dagli organi di stampa e mass media, sembra che sia diventato un automa che non riesce più a discernere il corretto dallo scorretto, il buono dal cattivo, il bello dal brutto. Sembra quindi aver smarrito il senso critico che dovrebbe essere innato in una società che si considera democratica. “Tutto va bene, lo dice il tg! Quindi lo penso anche io.”
Problema
L’italiano medio (così come l’individuo medio di ogni altra nazione) tende a ritenere giuste e veritiere le notizie e le informazioni che sente e legge più spesso, e con maggiore intensità. Tale meccanismo di persuasione incondizionata è coadiuvato da due fattori piuttosto importanti: il primo fa riferimento all’alto tasso di frequenza delle informazioni che sente e legge ogni giorno; il secondo concerne il problema della critica. Senza un contraddittorio, infatti, l’individuo medio non ha la possibilità di capire e realizzare cosa cela l’altra faccia della medaglia, di conseguenza ignora quasi totalmente la possibilità che esista una critica, alle informazioni che ha sentito e letto, effettivamente coerente con la realtà dei fatti.
Sostengo questa ipotesi perché in Italia tra i mass media più diffusi vi è la televisione. Non mi soffermo a spiegare cosa vuol dire monopolio e quali sono gli effetti sul mercato, sarei pedante; tuttavia è lampante che la presenza di ben 5 reti su 7 orientate essenzialmente a idolatrare le vicende politiche e non del governo BS possa ottenere come risultato finale il meccanismo che ho descritto in precedenza. A dimostrazione di quanto sostenuto il segretario generale di ‘Reporters sans Frontier’ Jean-François Juillard il 3 ottobre a Piazza del Popolo a Roma ha affermato quanto segue:”Nel 2010 l’Italia diventerà l’ultimo paese in Europa per quanto riguarda la libertà di stampa”.
Dove stiamo andando?
Ma si sa, noi italiani siamo strani (siamo famosi anche per questo..)! Riusciamo infatti a farci condizionare con una tale facilità e scaltrezza senza nemmeno accorgerci che la realtà dei fatti potrebbe non essere quella che ci descrivono quotidianamente; restiamo impassibili e non ci rendiamo conto che accanto a noi il mondo continua ad andare avanti come noi ovviamente, ma seguendo una direzione diversa dalla nostra, ossia diametralmente opposta.
Una soluzione esisterebbe…
Possiamo scegliere di andare avanti in questa direzione, senza libertà di stampa e di espressione sostanziale, abbassando la testa e sapendo che in fin dei conti è più importante che la libertà sia formale (ci accontentiamo di quelle belle parole scritte nero su bianco precedute dal numero 21), altrimenti possiamo optare per alzarci le maniche e combattere affinché la libertà da formale divenga sostanziale.
Come possiamo farlo? Semplicemente utilizzando il cervello (un po’ di spirito critico non guasta mai) e facendo un piccolo sforzo nella ricerca delle informazioni, ossia ampliando i canali di informazione da cui apprendere le notizie più rilevanti (il web ci può dare una mano, in più la ricerca è rapida e gratuta). Probabilmente la soluzione più efficace riguarda la coscienza dell’italiano medio; se capisce che la libertà intellettuale e di espressione rende
più forti e consapevoli della realtà, allora sarà in grado di ragionare e realizzare le proprie idee senza distorsioni di alcun tipo.