In questo articolo vi illustrerò la mia classifica sui vincitori e sconfitti di queste elezioni 2010.
- Il vincitore incontrastato di queste elezioni è il partito degli astensionisti, che aumentano la loro fetta di un buon 9% rispetto all'ultima elezione regionale: considerando che la loro quota è pari circa al 35,88% e che circa il 30% degli italiani non può andare a votare non avendone diritto, sono ormai più gli italiani che non votano rispetto a coloro che lo fanno
- Il secondo posto spetta al partito che parla di più e fa meno. Detta così potrebbe essere qualsiasi, quindi per fugare ogni dubbio vi rivelo il nome: Lega Nord. Ha aumentato il suo consenso, divenendo sempre più indispensabile a BS per rimanere in carica. Come ad ogni elezione i leghisti promettono, in caso di vittoria, il famigerato federalismo fiscale, unico punto importante in un partito che agli albori puntava alla secessione. Ce la faranno stavolta i nostri eroi a portarla a termine? Si accettano scommesse: chiunque punti 1€sul federalismo fiscale ne avrà 200 se verrà realizzata una riforma seria entro 1 anno, 100 entro 2 anni, 50 entro 3 anni; chi invece punta su “La Lega strillerà e farà approvare un provvedimento tendenzialmente fascista e discriminante, nonché inutile ma molto populista per il suo elettorato” dovrà puntare 10 000 € per vincere 1 centesimo.
- Il terzo gradino del podio si può assegnare al PDL. Nonostante passino più tempo in televisione ad annunciare cosa hanno fatto e cosa i comunisti non permettono di fare, e nonostante se ne stanno dietro ad una scrivania a gestire male il partito in preparazione delle elezioni regionali (Cough-Lazio, scusate, mi viene la tosse anche a scrivere) riescono a non capitolare giù nell'abisso come ha fatto il PD alla sua formazione. Per questa ragione la loro è senza dubbio una vittoria.
Non sul podio, ma accostati ci sono il PD e l'IDV, che comunque hanno vinto perché il risultato è stato di 7 regionia contro 6, ricordando che una è stata "persa" per gli odiati grillini.
Una piccola vittoria va quindi anche ai grillini, per i candidati conquistati in Emilia Romagna, datosecondo me interessante, poiché svela una fascia piuttosto consistente di persone che, disilluse sia da destra che sinistra, votano l'outsider.
Ulteriore nota personale: lo ammetto, alle comunali dell'anno scorso mi sono candidato consigliere per la lista "Movimento 5 stelle" e vi posso assicurare che se tutti i politici operassero come ha operato il consigliere grillino eletto nella mia ridente cittadina, ci potrebbero essere interessanti sviluppi nella gestione delle pubbliche amministrazioni italiane. Ma questa, purtroppo, è solo una piccola storia che vi sto raccontando.