mercoledì 17 marzo 2010

Dio esiste ed è un economista!

- Catalin Cantia -

Qualche giorno fa il mio professore di Teoria dei Giochi ci ha presentato qualche statistica inerente al comportamento degli individui nel mondo, quando giocano a Split Game. Il gioco è semplice. Ci sono 2 giocatori, al primo è chiesto di scegliere una percentuale per dividere una certa somma di denaro (diciamo 10 dollari), tra se stesso e l'altro giocatore. Un giocatore razionale sceglierebbe sempre il 100% per se stesso se è il primo a giocare e accetterà una qualsiasi somma che gli darà l'altro se gioca per secondo. Le statistiche sono sorprendenti. Tendenzialmente le persone scelgono 50/50 se giocano per primi e hanno la tendenza a rifiutare le offerte inferiori al 50%.
La spiegazione del professore è stata"Questo dimostra che c'è un Dio da qualche parte" ... Stavo per scoppiare a ridere, ma mi sono limitato solo a sorridere.
Alla fine sembra che non siamo così razionali come la maggior parte dei modelli econometrici assume, ed è per questo che dovremmo ripensare a ciascuna cosa in Economia. Per questa ragione esclamerei"Fantastico!"... a lot of work for us Economists!
PS Se Dio esiste davvero sembra che stia dalla nostra parte :-)

3 commenti:

  1. Ringrazio Cantia per averci mandato questo articolo/provocazione che abbiamo pubblicato volentieri.
    Personalmente ho parecchi dubbi sulle necessità di ri-assettare tutti i modelli anche se le statistiche mostrano il contrario.

    Prima d'esprimere il mio punto di vista avrei qualche richiesta di approfondimento sulla metodologia di condotta della ricerca.
    In particolare le domande che mi frullano in testa sono 2.
    1) Le persone hanno capito effettivamente il gioco?
    2) Le persone hanno visto realmente i soldi della scommessa?

    La prima forse non ha molto senso e può essere abbattuta a livello statistico tuttavia sono curioso (e sono un provocatore nato), la seconda penso che sia decisamente più importante: se le persone non hanno ricevuto soldi, le persone potrebbero essere state influenzate dal voler fare una "bella figura", piuttosto che comportarsi come si comporterebbero effettivamente (Non so se capita anche a voi, ma quando spesso giocavo a monopoli, tendevo spesso a fare prestiti o accettare meno,, comportamento che nel mondo reale non credo che terrei); e sono anche piuttosto convinto che i risultati sarebbero parecchio diversi con cifre più elevate ed effettivamente elargite.

    Tornando al centro del post, perché penso che non si debba riscrivere tutti i modelli in base all'irrazionalità?

    Perché anche se spesso le persone si comportano in maniera irrazionale, l'irrazionalità ed i motivi che portano a questa "distorsione" cambiano da regione a regione, in base a cultura, religione. istruzione, situazione personale; mentre il comportamento razionale, è comune all'uomo; personalmente credo sia dentro al suo DNA...

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  2. Alora ci sono delle cose da chiarire.
    Prima di tuto per essere precisi il gioco si conclude con la vincita dei due giocatori se il secondo acceta la proposta o con la non vincita di nessuno se il secondo non acceta.
    Questi tipi di ricerche si sono svilupati in tuto il mondo e i risultati sono consistenti. E vero pero che quando il primo giocatore e informato che gioca contra un computer la soma che viene assegnata al computer diminuisce. In piu mi sa che in qualche paese in via di svilupo si e fatto lo stesso esperimento con somme di denaro significative per quella regione (tipo l'equivalente a 3 stipendi) e il primo giocatore sempre offrisce una proporzione esagerata al oponente.
    Quindi le statistiche non sono di sicuro fatte male e possiamo dire quasi certamente che la stramagiorita delle persone non agiscono in modo razionale quando si trata di "giochi nuovi". Si questo e valido specialmente per i giochi nuovi. Sembra che con tempo la gente migliora a giocare i giochi guardando gli altri come giocano e cosi imparano delle strategie migliore.
    Comunque i modelli econometrici non tengono conto di questa carateristica del comportamento umano e di sicuro devono essere ripensati.

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  3. Grazie per le maggiori informazioni su come è stato svolto questo gioco.
    Non volevo affermare che l'esperimento è stato fatto male, tuttavia è difficile trarre adeguate conclusioni, soprattutto se hai qualche dubbio in testa.

    Non è che per caso conosci un link dove sono elencati i risultati?

    Ho ancora qualche dubbio su alcune parti e se potessi leggere direttamente riuscirei a togliermi i dubbi senza diventare ossessionante.

    Comunque la parte centrale del mio commento non cambia:

    Il comportamento irrazionale cambia in base motivazione, reddito, sesso, età e mille altri motivi; mentre il comportamento razionale è sempre lo stesso.

    Personalmente penso al comportamento razionale come ad un punto, all'interno dello spazio delle azioni dell'uomo; verso cui, col tempo, come hai anche evidenziato, le azioni dell'uomo tendono, magari non ci arrivano mai, ma la direzione assunta è quella.
    Quindi, IMHO, risulta più efficiente e efficace un modello che mi indichi il punto d'arrivo, piuttosto che uno che riesca ad indicarmi esattamente dove si trova poiché:

    1) Il costo del modello è esagerato
    2) Necessita di una quantità d'informazioni notevoli...
    3) ... che spesso sono private (spesso anche di carattere qualitativo, molto difficili da quantificare).

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