martedì 30 marzo 2010

UN PAIO DI RIFLESSIONI SULLE REGIONALI

In questo articolo vi illustrerò la mia classifica sui vincitori e sconfitti di queste elezioni 2010.



  1. Il vincitore incontrastato di queste elezioni è il partito degli astensionisti, che aumentano la loro fetta di un buon 9% rispetto all'ultima elezione regionale: considerando che la loro quota è pari circa al 35,88% e che circa il 30% degli italiani non può andare a votare non avendone diritto, sono ormai più gli italiani che non votano rispetto a coloro che lo fanno

  2. Il secondo posto spetta al partito che parla di più e fa meno. Detta così potrebbe essere qualsiasi, quindi per fugare ogni dubbio vi rivelo il nome: Lega Nord. Ha aumentato il suo consenso, divenendo sempre più indispensabile a BS per rimanere in carica. Come ad ogni elezione i leghisti promettono, in caso di vittoria, il famigerato federalismo fiscale, unico punto importante in un partito che agli albori puntava alla secessione. Ce la faranno stavolta i nostri eroi a portarla a termine? Si accettano scommesse: chiunque punti 1€sul federalismo fiscale ne avrà 200 se verrà realizzata una riforma seria entro 1 anno, 100 entro 2 anni, 50 entro 3 anni; chi invece punta su “La Lega strillerà e farà approvare un provvedimento tendenzialmente fascista e discriminante, nonché inutile ma molto populista per il suo elettorato” dovrà puntare 10 000 € per vincere 1 centesimo.

  3. Il terzo gradino del podio si può assegnare al PDL. Nonostante passino più tempo in televisione ad annunciare cosa hanno fatto e cosa i comunisti non permettono di fare, e nonostante se ne stanno dietro ad una scrivania a gestire male il partito in preparazione delle elezioni regionali (Cough-Lazio, scusate, mi viene la tosse anche a scrivere) riescono a non capitolare giù nell'abisso come ha fatto il PD alla sua formazione. Per questa ragione la loro è senza dubbio una vittoria.

Non sul podio, ma accostati ci sono il PD e l'IDV, che comunque hanno vinto perché il risultato è stato di 7 regionia contro 6, ricordando che una è stata "persa" per gli odiati grillini.



Una piccola vittoria va quindi anche ai grillini, per i candidati conquistati in Emilia Romagna, datosecondo me interessante, poiché svela una fascia piuttosto consistente di persone che, disilluse sia da destra che sinistra, votano l'outsider.



Ulteriore nota personale: lo ammetto, alle comunali dell'anno scorso mi sono candidato consigliere per la lista "Movimento 5 stelle" e vi posso assicurare che se tutti i politici operassero come ha operato il consigliere grillino eletto nella mia ridente cittadina, ci potrebbero essere interessanti sviluppi nella gestione delle pubbliche amministrazioni italiane. Ma questa, purtroppo, è solo una piccola storia che vi sto raccontando.

2 commenti:

  1. Ottima analisi, concordo in pieno con quanto hai scritto! BS crede di essere un Dio e il padrone della nazione, beh...dovrebbe andare a guardare al 65,88 % delle persone che non hanno voluto o potuto votare per queste regionali. Lo stesso vale per Bersani. Mi dispiace, ma così non va, non si può fare politica in questo modo, ma soprattutto non si può essere così assenti in questo momento critico.

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  2. Oggi Bossi attacca Fini o meglio lo indica come capro espiatorio per tutto ciò che la Lega non ha fatto e che doveva fare.

    Una volta tolto il problema Fini quale sarà l'impedimento al federalismo fiscale?

    Sono indeciso se puntare sugli alieni o sul 2012...

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