giovedì 10 dicembre 2009

That's The Way It Is

A distanza di alcuni mesi dall’acquisizione di Chrysler da parte di FIAT, Sergio Marchionne, uno dei più bravi CEO a livello internazionale, propone al congresso degli USA il piano di risanamento della società automobilistica USA.

Iniziano quindi le prime mosse per costruire una forte alleanza tra le due società, il piano comprende la ristrutturazione del colosso americano, in modo tale da evitare la chiusura dei più importanti impianti di produzione presenti negli USA e aumentare le quote di mercato possedute dalla società di Torino.

Tutto normale, tutto giusto, il discorso che il CEO italiano porta avanti non fa una grinza, tuttavia la strategia è ormai nota, non fosse altro che per la sua semplicità.

“Salveremo posti di lavoro a Detroit” – S. Marchionne disse a inizio anno.

Oggi dinanzi al Congresso ribadisce quanto esplicato a inizio anno con tanto di piano e programma di risanamento. L’unione di queste frasi ad effetto unite ad una grande potenza tenuta da chi solitamente ha il coltello dalla parte del manico, rendono FIAT capace, nel giro di qualche mese, di convincere il Governo Obama ad elargire grosse quantità di denaro sottoforma di incentivi nudi e crudi.

Se la strategia di persuasione ha funzionato in Italia e funziona anche in USA, allora la strada per il risanamento di Chrysler non può che essere in discesa. Easy!

3 commenti:

  1. So easy, i don't think so...

    Di sicuro ristrutturare Chrysler con i soldi di papà Obama è facile, il difficile viene dopo: stare a galla e centrare tutti gli obiettivi che si è preposto; soprattutto perché il mercato americano non è il mercato italiano.


    PS: E lo stato americano non elargisce come lo stato italiano

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  2. Il punto è il seguente: chi ha il coltello dalla parte del manico? Fiat, poichè ha la possibilità di chiudere uno stabilimento (con forti conseguenze sull'occupazione del posto) minacciando di fatto il governo. Quest'ultimo si troverebbe con le spalle al muro, per cui sarebbe costretto a rimpinguare le casse di FIAT.

    Sono mosse che fanno bene ad entrambi, Fiat guadagna in liquidità e produttività, mentre il Governo guadagna in consenso popolare.

    La premessa che ho fatto a inizio articolo chiariva il fatto che Marchionne è un grande manager, che centra spesso gli obiettivi, anzi li supera! Fiat anche grazie a lui ha ottenuto questo grande successo negli ultimi 6-7 anni.

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  3. Che Fiat sia gestita meglio da quando c'è Marchionne no doubt, anche che sia un ottimo manager (secondo me).
    Però il tuo ragionamento che fai è tendenzialmente molto italiota: che ora diano sussidi ok, ma fra 3-4 quando non c'è più la crisi (o c'è un altro governo) per giustificare eventuali altri interventi statali.
    Poi considera che in Italia esiste solo Fiat nel mercato automobilistico (si il mercato è globalizzato ma sempre fino ad un certo punto) mentre negli stati uniti hai anche altre dirette concorrenti.
    In più il mercato, IMHO, è più liquido e selettivo e Marchionne si è dato obiettivi fattibili, ma non per forza facili da raggiungere.
    In Italia è più facile dici che chiudi un impianto e saltano subito fuori 100 milioni (che teoricamente parlando lo stato italiano è senza soldi).

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