venerdì 9 ottobre 2009

WONDERLAND DOES NOT EXIST

Il paese delle meraviglie, dove i soldi crescono sugli alberi e ciascuno ci guadagna, non esiste; e può dirtelo qualsiasi persona che abbia sostenuto il primo anno di corso in una facoltà di economia.
Perché spesso, almeno nel panorama italiano, esiste ancora questa immagine del posto (borsa) dove guadagni senza fare niente?
Perché gli addetti ai lavori non si sono prodigati per togliere questa fantasia dalle menti della gente, che ha portato a grossi scandali (e alla orribile caccia al “caso umano” da parte delle testate giornalistiche, in particolare televisive) e ha attirato l'attenzione dello stato e degli organi di vigilanza?
Penso che la favola di wonderland giochi a favore di banche e imprese: Finchè le persone pensano che investendo i soldi in borsa guadagnino senza fare niente (cosa che sembra vera durante l'espansione economica) ignari della possibilità di perdere tutto, le banche avranno sempre più capitali da amministrare (anche SIM), mentre le imprese godranno di notevoli flussi di capitali, soprattutto le imprese che sono meno sicure.
Poi ad un punto ci si sveglia e tanta gente si ritrova senza niente, si accorge che ha rischiato e ha perso tutto e la gente non investe più fino al prossimo sogno.

Dite la vostra

Matteo

PS: Vorrei fare i complimenti a cosinet che ieri ha ottenuto la laurea magistrale.

10 commenti:

  1. Il discorso dell'asimmetria informativa sarà sempre una piaga dei mercati finanziari internazionali. Tuttavia stanno nascendo, per fortuna, delle associazioni e degli istituti che prenderanno in considerazione la difesa del consumatore finale nei rapporti contrattuali finanziari. In ogni caso sarà arduo, se non impossibile, spiegare alla gente che se un titolo rende il 110% annuo sicuramente è rischioso... se invece rende il 10% annuo sarà colpa degli amministratori che hanno gestito male le finanze della società... Ma si dai, tanto i luoghi comuni in italia si sprecano, l'ignoranza dilaga, e i fallimenti imperversano! Avanti così, Viva l'Italia Viva Berl...oops...

    Mi accodo ai complimenti per Cosinet!

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  2. Io mi sono riferito al panorama italiano perché è l'unico che conosco purtroppo, anche se credo che non sia tanto un discorso di asimmetria informativa quanto di irrazionalità: se una persona persona razionale non sa come funziona una cosa (azioni, bond,...; ma anche oggetti utilizzati nella vita di tutti i giorni come i programmi) o si informa sul loro utilizzo e li acquista oppure non lo prende.
    Il vero problema è che c'è stata gente che ha acquistato azioni e bond senza documentarsi in maniera adeguata, ma perché glielo ha detto l'amico che ha appena guadagnato tantissimo acquistando le azioni.
    Questo è un esempio di irrazionalità e credo che gli esempi trabocchino e, persone più informate (leggi addetti ai lavori) sfruttino questa irrazionalità per avere un flusso più elevato di liquidità rispetto al flusso che si avrebbe normalmente (gli italiani sono noti come BOT-people per una ragione).
    Almeno è questa la sensazione che ho.

    Matteo

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  3. Credo che gli incentivi offerti ai dipendenti delle filiali siano sconsiderati e lesivi per il perseguimento degli obiettivi finali, espressi si intende, delle società bancarie e finanziarie. Mi spiego meglio: se la società in cui lavora il soggetto X proclama al pubblico, cioè al mercato, di voler perseguire una strategia di fidelizzazione in un'ottica di Customer Relationship Management, non dovrebbe offrire a X forti incentivi a vendere vendere vendere. Al contrario dovrebbe offrire incentivi sulla base del grado di fidelizzazione e di customer satisfaction del portafoglio clienti che gli viene assegnato.
    In realtà la situazione prevede importanti incentivi, con importanti compensi, a coloro che riescono a raggiungere un determinato numero di contratti venduti ogni mese. Ovviamente X pensa alle proprie tasche, mica a quelle dei clienti!

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  4. Precisazione: X venderà qualsiasi tipo di prodotto (azioni, Corporate Bond, Junk bond, contratti di assicurazione o piani di accumulo con probabilità di guadagno scarse e alti costi).

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  5. Sabato sera di ritorno dalla Pinta,io e Matteo siamo sulla famosa strada innominabile dove il grande Foreman,spendente di luce propria,ci ha rivelato la profonda verità che lo scopo dell'uomo è dare un senso alla sua unica vita,mentre la nostra società umana ha come fine ultimo quello di creare un mondo perfetto pieno di qualsiasi trastullo e frivolezza,un mondo che ha tutto tranne quello per cui vale la pena vivere.
    In altre parole,secondo Foreman,siamo persino riusciti ad andare oltre alla visione del Grande Fratello di Orwell,creando il Grande Papi!Un'entità suprema che a confronto del Grande Fratello che,in quanto fratello,poteva nascondere ancora un minimo di fratellanza verso i suoi insetti;mentre il grande Papi è il padre di tutti,colui che tutto può,non più primo tra pari,ma imperator,ossia colui che ha poteri straordinari per il bene della collettività,colui che ha il potere di dare e togliere,di raccomandare o bandire e ascrivere nelle liste di Proscrizione come acerrimi comunisti i sovvertitori dell'eterno e immutabile stato delle cose!

    Foreman ci ha pregato di non divulgare mai la Verità,ma ritornati a casa io e Matteo ci siamo convinti che bisogna predicare la parola di Foreman e la nuova venuta di un nuovo super uomo che porterà un nuovo staus quo del Grande Nonno imposto col nonnismo della lobotomizzazione votontaria di tutti spazzando via per sempre l'esistenza del ribelle libero arbitrio!

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  6. ciao a tutti. Scusate se commento il post in ritardo, ma solo ora ho del tempo libero per scrivere. Innanzitutto devo dire grazie a matteo per il P.S. Riguardo alle asimmetrie informative nei mercati finanziari, penso che uno strumento per una loro riduzione sia un consulente finanziario veramente indipendente, che operi in assenza di conflitto di interessi e che possa consigliare il prodotto migliore tra tutti quelli a disposizione nei mercati. Ovviamente ci sono alcuni problemi che si evidenziano in questa scelta. Uno è il costo, dato che bisogna pagare una commissione a questo libero professionista. Ma penso che gli investitori possano permetterselo se ottengono in cambio un servizio di buona qualità. Il secondo problema sono i già citati comportamenti irrazionali. Mi spiego meglio con un esempio. Supponiamo che io sia un consulente finanziario (e speriamo che un giorno sarà così) e venga da me un piccolo risparmiatore che vuole investire i propri risparmi. Io ovviamente consiglio al signore un investimento poco rischioso che dia il 6% annuo. Supponiamo poi che il mercato è in crescita e che un amico del mio cliente si sia fatto consigliare dalla banca di investire i propri soldi in titoli rischiosi che danno il 20% annuo di rendimento. A questo punto il mio cliente viene da me lamentandosi di questa disparità di rendimenti, mi manda a quel paese e va dalla banca dell'amico a fare l'investimento rischioso. Per evitare ciò sarà mio compito cercare di far ragionare il mio cliente e convincerlo del fatto che se la tendenza del mercato cambia, il suo amico si ritroverà in "mutande".

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  7. Il consulente finanziario sarebbe la giusta risposta ai problemi di asimmetria informativa nei mercati finanziari, tuttavia resta da sciogliere il nodo del rispetto dei requisiti di professionalità e indipendenza di suddetto soggetto. In particolare l'indipendenza risulta essere il problema più difficile da risolvere affinchè possa ovviare alle deficienze informative degli investitori.
    In ogni caso, ti ripeto, nonostante la mia perplessità di fondo, il CF può essere una figura professionale che può migliorare il rapporto tra investimenti e investitori.

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  8. Di sicuro i consulente finanziario indipendente riesce a ridurre il divario d'informazione tra cliente e fornitore, solo che risolve parzialmente il problema, soprattutto in Italia.
    Perché devo andare da un consulente finanziario quando il mio miglior amico ha appena guadagnato la metà di quello che ha investito prendendo le azioni Tiscali e al telegiornale non parlano altro dei soldi creati in borsa?
    Probabilmente guadagno un sacco di soldi e mi risparmio la fatica di pagare una persona per qualcosa che so già, come se pagare la banca non fosse sufficiente....

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  9. Concordo con il tuo ragionamento Matteo. Ma se poi la tendenza dei titoli Tiscali cambia e ti ritrovi con carta straccia due sono le probabili conseguenze:
    1) decidi di non investire più in titoli;
    2) decidi di investire con giudizio con l'aiuto di un valido professionista.
    Ovviamente c'è anche la possibilità che tu ricada nello stesso errore. Con questo voglio dire che dopo lo "schifo" che hanno fatto alcune banche poco virtuose, forse i piccoli risparmiatori ci pensano 10 volte prima di decidere di seguire i "consigli degli amici o delle banche".
    Rispondendo a Federico penso che il CF sia di gran lunga tentato a non fare gli interessi del cliente o ad avere rapporti convenienti "sottobanco" con le banche, ma poi se le cose vanno male è il CF stesso a perderci, perché perderà la propria reputazione e con essa tutta la sua clientela.

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  10. Ottime argomentazioni, ma stai sempre girando all'interno della razionalità.
    Tuttavia la mia obiezione sono incentrate soprattutto sull'irrazionalità ed ora motivo la mia risposta.
    Nessuno ti vieta d'informarsi su un determinato prodotto, anche se te lo ha consigliato un amico, anzi penso sia la prima cosa che una persona razionale debba fare.
    Esempio molto semplice: quando vai in vacanza un amico ti consiglia di andare in posti in cui lui è già stato, ma per sicurezza continui ad indagare se questo posto fa per te.
    Poi magari l'agenzia viaggi che aveva particolari contratti con il posto in cui sei andato ti ha ingannato, tuttavia il comportamento prima tenuto è stato assolutamente razionale.
    L'articolo principale e quindi la mia tesi si continua a riferire che, nonostante crisi, bond immondizia e crack stratosferici, perpetui in Italia questa idea in cui investendo, in borsa in modo particolare, i soldi si creino magicamente dal nulla, come se ci fosse un albero da cui sboccino soldi, Wonderland per l'appunto.
    Cero in un momento di crisi Wonderland si trasforma in Nightmareland, dove c'è l'albero da cui sbocciano soldi ha preso fuoco e vengono bruciati 400 miliardi di euro a seduta, facendo diventare tutti più poveri.
    E sono abbastanza sicuro che dopo 2 crisi finanziarie e 3 crack colossali, quando il peggio sarà passato, riapparirà Wonderland e tutti saranno felici di tornare a investire.

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